“Il Signore non ha bisogno di persone capaci, ma di persone disponibili”. Questa frase di Ernesto Oliviero ci ha accompagnati, in modo implicito, per tutta la nostra esperienza al Sermig e ci ha permesso di vivere giornate che rimarrano impresse nella memoria di ragazzi ed educatori. Non è stato sempre facile abbattere le nostre resistenze e i nostri timori, ma ogni giorno è stato a noi richiesto di tentare e metterci in gioco in situazioni nuove e attività molto diverse da quelle del nostro quotidiano. Queste sono le sensazioni vissute dal gruppo giovanissimi dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina, che ha coinvolto dall’8 al 13 agosto 86 persone tra giovani e giovanissimi in un campo molto particolare: un campo di servizio al Sermig. E’ stata una settimana intensa scandita da momenti di servizio manuale come cucina, falegnameria, smistamento abiti, giardinaggio, pulizie, da momenti di riflessione personale, da momenti di svago e socializzazione e soprattutto da momenti di preghiera. Al Sermig infatti si lavora costantemente e si cerca di avere un perenne confronto con le realtà e le situazioni che si presentano ogni giorno, ma sempre accompagnati e sostenuti da un dialogo profondo e autentico con Dio. Per vivere tutto questo, dunque, non è stato necessario possedere grandi doti e talenti eccezionali, ma è servito offrire volontà e uno sguardo attento alle esigenze dell’altro. Ci piace pensare che sia anche questo uno degli aspetti di quella “Chiesa come ospedale da campo” spesso sognata da Papa Francesco.
